MARIA CALLAS Vol. 1

9790215106291
19,38 €
Impostos inclosos
  • Política de seguridad (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente) Política de seguridad (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente)
  • Política de envío (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente) Política de envío (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente)
  • Política de devolución (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente) Política de devolución (editar con el módulo Información de seguridad y confianza para el cliente)

Il Venticinquesimo anniversario della morte di Maria Callas ha dato loccasione alla casa editrice Ricordi di presentare due volumi atipici a cura di Paolo Rossini. Si tratta dellanalisi minuziosa delle esecuzioni che la cantante ha lasciato di alcuni brani dopera da lei più frequentati un esame che riguarda le dinamiche e ogni minimo dettaglio vocale (respiri, portamenti, cadenze, ecc.) teso a porre in rilievo le discrepanze tra lo spartito e la prestazione dellinterprete. La trattazione non è svolta in forma discorsiva, ma si presenta come elenco delle modifiche apportante dal soprano al testo. Il linguaggio utilizzato per esporre lanalisi è di facile comprensione come si può notare dal seguente esempio tratto da  Vissi darte  dallaTosca  di Giacomo Puccini:

13 diminuendo  sulla seconda metà battuta ("conobbi, aiutai") che asseconda la scomparsa dei trattini sulle note e la legatura   molto rallentando.

dove "13" indica il numero della misura. Due brevi note introduttive riguardano la biografia della cantante e le sua caratteristiche interpretative, note che, come lanalisi dei brani, sono riportate anche in lingua inglese.

Si ha limpressione di essere di fronte ad unoperazione di natura filologica. In questo caso tuttavia si tratta di una filologia che potremmo definire "pedante", che quindi non ha carattere di indagine e di rinnovamento interpretativo. La ricerca dei punti in cui la Callas si distacca della presunta "verità" oggettiva dello spartito nulla dice delle sue interpretazioni e sul ruolo che esse hanno ricoperto nella storia. La grandezza di unartista come la Callas non può essere compresa attraverso un freddo lavoro di compilazione dei punti in cui essa "tradisce" il testo, ma proprio grazie alla riflessone su questo "tradimento" è possibile comprendere il significato delle sue interpretazioni ed il ruolo che essa ha ricoperto allinterno di una tradizione. Da un punto di vista metodologico si tratta di un passaggio da una "filologia del testo" alla "filologia della prassi". Certo gli esecutori del passato rispettavano meno lo spartito, ma questa non appare una delle tesi del libro, visto che nelle note introduttive si parla del soprano greco in termini, come al solito, trionfalistici i presunti intenti filologici del lavoro sono affidati solamente alla deduzione del lettore. Appare privo di valore euristico segnalare un  sostenuto  senza interrogarsi sui motivi che hanno condotto soprano e direttore a quella determinata scelta. Né questo tipo di indagine può interessare un semplice appassionato dopera o un "vociologo", attenti soprattutto alla precisione dellintonazione ed al fraseggio. Paolo Rossini ha certamente posto in rilievo gli elementi del fraseggio della Callas, ma in modo frammentato e non ne ha fornito una sintesi ermeneutica in grado di favorire la comprensione delle interpretazioni del soprano.

Altro nodo importante caro sia ai recenti studi di drammaturgia, sia ad una prassi iniziata proprio al tempo di Maria Callas, è il rapporto con il direttore, con gli altri interpreti e con le altre figure professionali che collaborano alla messa in scena di uno spettacolo operistico. A questo proposito il secondo dei due volumi riporta lanalisi dellAddio del passato  da  La Traviata  di Giuseppe Verdi, tratto dalledizione  Live  in cui Carlo Maria Giulini e Luchino Visconti lavorarono un mese solo sul personaggio di Violetta. Tuttavia nella visione riduzionistica della pubblicazione direttore ed altri interpreti non sono assunti come oggetto di analisi neppure nel caso di  Qui la voce sua soave  da  I Puritani  di Vincenzo Bellini, in cui i nomi degli altri cantanti non sono menzionati infatti in testa allanalisi del brani vengono riportatiti solo il direttore, lorchestra e lanno di registrazione. A questo riguardo ci sembra di enorme rilevanza fondamentale nellesame di registrazioni segnalare se esse sono state effettuate dal vivo o in studio, informazione che nella pubblicazione è assente. Giustificata invece ci sembra la scelta di non riportare lintera partitura delle arie prese in esame, ma solo lo spartito per canto e piano poiché esso costituisce lo strumento di lavoro dei cantanti lirici.

In una prospettiva di "filologia della prassi", poi, dovrebbe assumere notevole importanza il punto di vista storico. Ci sembra fondamentale collocare le esecuzioni della Callas nellevoluzione dello stile vocale e interpretativo. Infatti, soprattutto nel caso di grandi personalità del mondo della musica, il confronto con i testi dovrebbe indicare il modo in cui essi hanno modificato sia lesecuzione sia la recezione di determinate opere e del loro autore. Le brevi "Considerazioni Critiche" ricordano il paragone con Giuditta Pasta e Maria Malibran e linfluenza che la Callas ha avuto su cantanti come Joan Sutherland, Monsterrat Caballé, Marilyn Horne e Teresa Berganza, ma dimenticano la generazione che precedette il soprano greco, recidendo, o meglio, non prendendo neppure in considerazione, quella linea di tradizione orale che ha proprio in Maria Callas uno dei suoi vertici e di cui facevano parte soprani come Gina Cigna, Claudia Muzio, Toti Dal Monte e Maria Caniglia . Inoltre quelle affermazioni sono assiomi e non ipotesi da verificare nel corso delle analisi. Nulla da esse si deduce sul suo "colore di voce", sul suo modo di costruire personaggi come Lucia, Lady Macbeth, Tosca o Gioconda. Se il soprano ha posto un  poco crescendo  sul  mi bem4della battuta 45 di  Caro oggetto il di cui nome  de  La Vestale  di Gaspare Spontini, crediamo sia stato per una scelta interpretativa che unanalisi testuale deve ricercare. Solo così è possibile uscire da una logica divistica ed utilizzare gli studi filologici come ricostruzione di un contesto esecutivo e non di un testo ideale e astorico. Quindi l'iniziativa di Rossini poteva costituire uno spunto per riflettere in modo nuovo, e fuori dai rumori celebrativi, sulle innovazioni portate dalla Callas alle lettura di alcuni personaggi, partendo dal rapporto tra testo, esecuzione ed interpretazione. Proprio per ricordare i venticinque anni della sua scomparsa, sarebbe stato un importantissimo rinnovamento per la riflessione sullevoluzione dellinterpretazione dellopera lirica.

RICORDI BMG
9790215106291

16 altres productes de la mateixa categoria: